Oppure 70 minuti di terapia della morte
Traduzione da Sil
Guidare in Italia, o dovunque in Europa per un americano può essere difficile.. Le strade sono
molto strette, i segnali stradali sono poco familiari e il traffico può essere un incubo. Parcheggiare
è molto limitato e ognuno sembra avere fretta di arrivare alla propria destinazione. I segnali di stop
ed i limiti di velocità sono a volte solamente suggerimenti. Pedoni e biciclette non hanno molte
opportunità coi veicoli a motore. Uno delle prime cose che si imparano in Europa, è di lampeggiare,
perché vuol dire che si vuole passare a tutti i costi.. Per questa ragione, una volta sono stato
coinvolto in un incidente in Germania; gli automobilisti non concedono un centimetro. Guidare in
autostrada può essere a dir poco molto stimolante. Le velocità possono arrivare oltre 200
chilometri e a quella velocità c’è poco spazio per un errore. Questo porta ora a raccontarvi la
mia “Cavalcata della Morte” che è parte della mia avventura in Italia.
Sono andato in Italia per verificare e provare una Valkyrie e Gold Wing con il nuovo cambio
modificato da Mario Moto. È una trasmissione overdrive con una 4° e 5° marcia nuovi. Devo dire
che entrambe le moto erano semplicemente stupefacenti da guidare con questa modifica, ma
questa è un’altra storia che racconterò dettagliatamente a parte. Ora cercate di capire che ho
lasciato San Diego (California) venerdì per andare a Milano, Italia e sono ritornato da Milano il
lunedì così che il jetlag è stato anche un fattore importante di questa storia. Senza il jetlag, e
quindi un leggero stato di incoscienza, questa avventura mi avrebbe angosciato maggiormente.
Mario Moto è un rider rispettato ed un ottimo meccanico in Italia. In passato ha anche fatto
attività da competizione ed ha molti trofei.. Quando ho incontrato Mario della sua Officina, l’ho
guardato stupefatto mentre parcheggiava la Valkyrie volteggiando, e seduto all’amazzone, in un
vicolo molto stretto. Molti riders hanno problemi a curvare con la Valkyrie a velocità molto lenta,
ma guardare lui era veramente impressionante. Ma se questo già mi entusiasmava, era certamente
poco a confronto delle sue qualità di guida che avrei visto più tardi. Guardando questa foto non
sembra così “impazzito”, ma un bravo ragazzo…
Mario è grande, ma non parla una parola di inglese, e questo era un problema, perché anch’io
non parlavo una parola di italiano. Se non era per Silvano noi non avremmo mai potuto concludere
un accordo su questa modifica del cambio. Silvano ha fatto un grande lavoro nell’organizzare e
mettere insieme questa opportunità e renderla attuabile. Mi sentivo un poco goffo quando
aggiungevo il mio albergo con Mario, seduto nella sua macchina perché, senza Sil, non abbiamo
comunicato per tutto il tempo che siamo stati insieme. Questo è anche uno dei motivi perché
avevo accettato che Mario mi accompagnasse all’aeroporto con la GW, poiché seduto dietro non
c’era necessità di tentare di parlare. Mario mi fece capire che potevamo risparmiare un’ora con la
moto, perché il traffico a quell’ora era semplicemente tutto bloccato. Questo suonò come un buon
piano strategico, e poi non mi sarei sentito a disagio in moto, senza dire una parola. Ma questa si
è rivelata la peggiore decisione della mia vita!! Qui di seguito racconto come è cominciata la
cavalcata della morte di lunedì 22 aprile, 2002. Mario mi disse che sarebbe passato in albergo alle
7:00 per portarmi all’aeroporto. Cerco velocemente di sistemare i kits del cambio nella mia borsa,
che alla fine pesava oltre 40 kg., perché forse Mario arrivava prima delle 7:00. Mentre aspettavo
Mario, ero seduto fuori dall’albergo ed ho visto passare veloci 40-50 macchine senza fermarsi allo
stop. Quando mi chiedevo ….. ma allora la velocità e gli stops sono solo un suggerimento in
Italia….. ecco che vedo finalmente un solo autocarro che si ferma allo stop.
Mario non era in orario, e così ho pensato che era giusto prendere la moto per guadagnare tempo.
Quando arrivò, prese la mia borsa, la assicurò al portapacchi posteriore, con una cinghia, quindi
montai sulla moto ed ero pronto a partire. C'erano almeno tre cose, forse quattro che mi vrebbero
fatto capire che era una cattiva idea andare in moto:
1. Mario è un X rider e mi mostra con orgoglio tutte le sue raschiate e strisciate delle piegate
fatte con la GW.
2. Quando parlando la sera precedente con il figlio di Silvano circa il trasporto in aeroporto in
moto con Mario, il suo commento era stato …wow certamente non ti addormenterai in nessun
modo, io pensavo che volesse dire perché ero semplicemente in moto e non in macchina. Nulla di
particolare pensai……
3. Mario ha una cinghia di sicurezza per il passeggero , e questo doveva essere un buon
indicatore sul suo modo di guidare.
Quanto sopra doveva farmi optare per la macchina, ma non sono mai stato bravo a scegliere
d’istinto nella mia vita. Così salto sulla moto e partiamo. La prima cosa che ho notato era come
andavamo nelle strade strette di campagna e come Mario curvava, per cui ho incrociato le dita
sperando di non cadere. Avevo la mia borsa sul portapacchi che pesava 40 kg. Io peso circa 100
kg e Mario forse 75 kg. Prendevamo le curve come il famoso Freddie il Veloce nella gara di
Daytona. Come andavamo era incredibile. Nelle curve dovevo ricorre a tutta la mia esperienza di
biker per stare in sella ed accompagnarlo nelle pieghe. Cominciai a concentrarmi ed essere un
buon passeggero per non complicare la situazione e mi attaccavo saldamente ai braccioli del
sedile. Pensavo... sicuramente Mario sa cosa sta facendo, ma era dura pensarlo perchè sembrava
che non frenasse mai prima della curva. Okay Mario è sicuramente più veloce della mia Valkyrie
equipaggiata con Super Charger. Ero stupito come andava la GW e come curvava. Così
pensavo.... adesso mi godo questa smotorata veramente unica ed eccitante. Bene, ma questo si
rivelava presto solo un pensiero sfuggente. Infatti il modo in cui sfrecciavamo al di sopra di tutti i
limiti di velocità mi aveva fatto subito capire cosa sarebbe accaduto nei prossimi 60 minuti della
mia vita. Cominciammo a passare macchine e autocarri ad alta di velocità su una strada molto
stretta, senza preoccuparci di segnali stradali o linee continue sull’asfalto. Cominciai presto a
comprendere che stavo facendo.... l’ultima cavalcata della mia vita. Quanto raccontato
sino qui, è la parte più tranquilla del mio viaggio. Molti di voi mi conoscono: sono considerato
come un uomo che ama il brivido estremo.. Sono saltato da una gru di 70 mt legato ad ad un
cavo, sono stato un ironworker per molti anni camminando sull’orlo di edifici molto alti. Ho lavorato
in molte situazioni pericolose che alcuni definirebbero pazzesche. Sono stato in situazioni dove
ero stato minacciato con coltelli ed a volte sono stato coinvolto in lotte armate che sono finite in
ospedale. Ho dovuto testimoniare per un omicidio contro pericolosi e selvaggi Clubs di
motociclisti.. Tutto questo…ebbene non è nulla a confronto della paura che ho provato in questa
esperienza. Sono un po’ umiliato e vergognato di non aver goduto di questa cavalcata, forse era
la mancanza di sonno per tre giorni, forse sto diventando vecchio, o forse ero terrorizzato da
quello che ho visto e vissuto. Una volta lasciate le strade secondarie di campagna, Mario prende
l’autostrada con una piega micidiale. Di solito mi piace andare veloce , ma ancora una volta,
ragazzi non ero un buon passeggero e questo non era ancora il guizzo più pauroso. Il traffico non
era così intenso all'inizio, per cui andavamo a 180-200 km/h. Poi il traffico dell'autostradale si fa
molto pesante quasi vicino al blocco, ma Mario non rallenta mai.. La GW è una moto larga ed
imponente che richiede lunghi spazi di frenata, così pensavo che avrebbe rallentato..... ma era
solo una mia opinione. All’inizio Mario cominciò ad infilarsi tra macchine e camion ad una velocità
accettabile, ma come il traffico aumentava, aumentava anche la velocità di Mario. Eravamo
schiacciati come un toast. Successivamente mi invase la paura. Cominciai a dire …questo và a
schiantarsi….Oh mio Dio morirò….questo si schianta …ho mio Dio…e cominciai a pregare. Pregai Dio
affinché perdonasse tutti i miei peccati. Pregai Dio affinché mi concedesse ancora la vita dopo
questa esperienza. Ho gridato come una ragazza in preda ad isterismo. Correvamo tra una
macchina e un camion a 180 km/h, sentivo i parabrezza delle macchine sulla schiena e poi Mario
suonava le trombe e se le macchine non si spostavano entro 2 secondi o meno, le infilava a
sinistra, a destra, al centro e non so dove. Quando il traffico era intenso ma ancora scorrevole
noi comunque passavamo a oltre 140 km/h. Dovevo tenere i miei gomiti serrati, altrimenti toccavo
gli autocarri da ambo i lati e tutto questo a 140 km/h!! Cominciavo a pensare a che tipo di danno
andavo incontro a questa velocità. Pensavo che avrei perso un braccio o una gamba, ma quando
il traffico rallentò nuovamente, Mario passò sulla corsia di emergenza. Se qualcuno si fosse
fermato improvvisamente su questa corsia, con la nostra velocità non ci sarebbe stato scampo e
non saremmo sopravissuti…. Sembra abbastanza comune andare in corsia d’emergenza per le
moto quando c’è molto traffico. La cosa drammatica si verifica quando Mario vede un’altra moto
davanti in corsia d’emergenza. La supera in velocità e decisione in uno spazio impossibile, non era
abbastanza larga per due moto, quasi togliendo la polvere all'altra moto e facendomi sentire il
fiato dell’altro biker. A questo punto ero sicuro che sarei stato ricordato come il ragazzo venuto
dagli USA e morto su una GW. Il pensiero di essere stato fortunato senza ferite non mi
tranquillizzava: sapevo che stavo comunque andando a morire. Lungo la strada vedo il primo
cartello che indica aeroporto…. grande! Siamo quasi arrivati ...ma noooooooo... siamo ancora
lontani.. Ad un certo punto prendiamo una rampa e pensavo fosse la rampa che portava
all’aeroporto. Il limite era di 40 km/h, Mario la prende ad oltre 80 km/h, ma la cosa “angosciante”
era che il traffico sulla rampa era fermo!! C’è stato un momento che ho chiuso gli occhi per non
vedere come andava a finire. Poiché non potevo parlargli, cercavo di stringere le gambe per fargli
capire, nel linguaggio dei cavalli, che andava troppo forte. Poi provai ad accarezzarlo sulla
schiena per fargli capire di andare piano. Poi tentai di pensare per quale ragione potevo
sopravvivere a questo incubo. La prima cosa che mi venne in mente e che Mario era ancora vivo
da molti anni e con una moto acquistata nel 1988 senza segni di incidenti ma solo alcune
raschiate in basso per le incredibili curve. Poi pensai, ehi questo ragazzo è un pilota, questa è una
garanzia..... ma poi pensai che anche il grande pilota Freddy Spencer ha avuto brutti incidenti.
Infine compresi che la mia vita era nelle mani di Dio.... e che stavo andando a morire.
Questa mia esperienza è veramente la terapia della morte.
Vorrei ringraziare Mario per aver cambiato la mia vita. Ci sono alcune riflessioni che ho portato via
in questo viaggio:
1. Sono sopravissuto a questo viaggio
2. Ora penso che se qualcuno dice di andare come un matto, c’è sempre Mario che può fare dei
confronti.
3. Credo che adesso,nella mia vita non ci sarà più nulla che possa spaventarmi . Dopo questa
esperienza se qualcuno dovesse puntarmi una 45 in faccia e dirmi di abbandonare la mia
macchina, ebbene mi metterei a ridere dicendogli di andare da altri. Ho vissuto uno spavento di 70
minuti che mi ha forgiato per tutta la vita.
4. Sono sopravissuto a questo viaggio
5. Mia moglie quando guiderà la macchina non mi spaventerà più.
6. Ora sono preparato a dare lezioni di guida .
7. Sono sopravissuto a questo viaggio.
8. Ora comprendo quel Fattore della Paura che non è solo per individui deboli.
9. Dio non ha ancora deciso di chiamarmi.
10. Sono sopravissuto a questo viaggio
Ho uno vero rammarico, quello di non aver registrato il tutto su video. Non c’è modo di esprimere
tutto con le parole. Se avessi la possibilità, ritornerei con una video camera e farei di nuovo la
stessa esperienza. così potreste avere un’idea di questa storia.. Con questo articolo spero di non
essere stato scortese con Mario, lui è un grande uomo ed un grande amico. Se dovessi scegliere
tra mio figlio di 15 anni, che mi lancia dei coltelli con gli occhi bendati oppure un altro passaggio di
Mario per andare all’aeroporto….bhe direi a mio figlio di fare del proprio meglio!
LaMonster
Aggiornamento su questo articolo
Ho appena ricevuto una email da Silvano riguardo un commento che ho fatto sulle Gold Wing.
Avevo detto che le GW in USA sono moto per pensionati. Ragazzi è la cosa più sbagliata che
abbia mai detto! Devo completamente rimangiarmi il tutto. Qui di seguito la risposta che ho avuto
da Silvano: …” Tieni in considerazione che siamo nella terra della Ferrari e Lamborghini, e la
velocità è nel nostro sangue. Io non guido come Mario, ma me la cavo. Mario è veramente
speciale con la sua GW e penso che con questa moto è uno dei più veloci al mondo. Adesso puoi
dire che la GW non è solo per pensionati……
Questa è la fotografia che mostra Mario mentre spiega come andare all’aeroporto..
LaMonster